Le Lacrime di Xarma

…Vidarr appare uno strano personaggio, tormentato, emo”

Primo riassunto di Eugenia

Dopo che i teschi hanno aperto le bocche lasciando colare lungo tutto il corridoio una cascata di fango, i Nostri risentono della difficolta’. Il livello del fango cresce rapidamente (le caviglie, l’addome, lo sterno) e, in una situazione che si fa sempre piu’ difficile per chiunque tranne che per Batio, alla fine e’ Batio stesso a trovare una soluzione: con uno strano incantesimo riesce a dare a tutti la possibilita’ di muoversi come ragni, aderendo alla parte piu’ alta delle pareti roccciose. Mentre i Nostri corrono come ragni verso l’uscita di colpo il fango smette di colare, s’ode un rumore come di lavandino che si stappa e il fango che ingombrava il corridoio viene risucchiato verso la sala principale, fino a scomparire. Madioz soffre dell’esperienza, ma Vidarr e Avia riescono a calmarlo. I Nostri ripercorrono il corridoio, passano la biforcazione e imboccano il corridoio gemello di sinistra. Dopo 10 minuti di cammino le pareti risultano ricoperte di scheletri, come ammucchiati gli uni sugli altri in posizione eretta. Lasciato Madioz in un piccolo spazio extradimensionale, i Nostri si avviano. Prima di entrare nella stanza, trovan riverso sulla soglia un cadavere di Dro – steso sulla pancia, con in mano una pietra a forma di mezzaluna e una sciabola. La schiena sembra lacerata. Altri due cadaveri di Dro si intravedono, poco oltre la soglia: sembrano aver subito la stessa morte. Vidarr prende la mezzaluna dal cadavere di Dro. I Nostri tornano indietro e tutti, tranne Batio, camminano su soffitto come ragni. All’imbocco del corridoio recuperano Madioz. Nel breve tragitto Madioz e Vidarr discutono di vita, morte, divinità e oltremorte. Vidarr appare uno strano personaggio, tormentato, emo.

Una volta giunti di nuovo al crocicchio Vidarr inserisce le due mezzelune nelle apposite fessure, ma nulla accade. Prova a pregare, ma nulla accade. Accosta presunte pietre magiche alla chiave, ma nulla accade. Spingono, tirano, mollano, ma nulla accade. I nostri ripassano nella stanza di destra (quella tutta scheletri), ma sembrano non essersi persi nulla, e nulla accade. I Nostri decidono di tornare all’imbocco del corridoio principale da cui sono venuti. Dove il corridoio termina di essere dritto cercano possibili connessioni o fessure, ma nulla accade. Alborg giunge a tagliarsi una mano e a passare il sangue contro le pareti per cercare porte e fessure, ma nulla accade. Vidar si inginocchia. Madioz si lamenta. Alborg invoca Steamplink. Nulla accade.

Guidati da una intuizione di Avia, i Nostri tornano al crocicchio e staccano l’asta d’oro e le due mezzalune di pietra. Tornano nella stanza di sinistra (quella con il corridio con i teschi che hanno vomitato fango). Nella stanza entrano solo Batio e Vidarr. Vidarr inserisce le due mezzelune e l’asta nella colonna nera da cui hanno preso la prima mezzaluna. La colonna si apre in quattro sezioni che si aprono, spingendo indietro, e rivelando un buco di circa un metro e mezzo. Dal buco esce un miasma fetido, Vidarr vede il fango gelido che ribolle e un’altra colonna che emerge dal fango, nel pozzo. Vidarr con la magia è sulla cima della colonna del pozzo, palpa e scuta intorno fino a trovare una mezzaluna d’oro. La prende, e in quel momento la colonna inizia a richiudersi. Con un balzo Vidarr riesce a uscire, lui e Batio riescono a riprendere l’altra asta e le mezzelune e scappano. I teschi ricominciano a vomitare fango, ma i Nostri sanno ormai cosa aspettarsi, se la cavano bene e tornano al crocicchio tra i due corridoi.

Si fermano quindi a dormire, e al risveglio si trovano caricati da un orso magrissimo + fatina. Oh, Rachael!

Rispondi