Le Lacrime di Xarma

Dal tramonto all’alba

D’Arcy è nel tempio di Arin che sta attendendo insieme a Racael il ritorno del resto del gruppo dalla locanda infestata dai vampiri.
Racael, preoccupato che Lycos possa esser vittima dei vampiri, lascia detto a D’Arcy che andrà a fare un giro per controllare la situazione.
Alborg, Vaasha, Vidarr e Batio lungo la strada che porta al tempio di Arin, s’imbattono in un uomo che dall’uscio della sua abitazione li esorta a entrare. Non si fidano e tirano avanti dopo una brevissima discussione.
Al suo ritorno al tempio il druido trova Batio seduto in disparte in un angolo assorto nella lettura di uno dei suoi libri, cercando di capirci qualcosa. Il resto prega o fa finta di pregare per accontentare il prete del tempio.
Dopo la preghiera, il gruppo si riunisce per organizzarsi… la notte sta arrivando e con lei i suoi maledetti figli.
Racael farà un tentativo di individuare la vampira con un incantesimo di divinazione, il resto aspetterà all’interno del tempio in guardia.
Al piano superiore c’è una botola da dove si può raggiungere il campanile.
Il druido, prima che si faccia notte, esce, si trasforma in aquila e vola verso uno specchio d’acqua nel bosco fuori città.
Aspetta che sia quasi alba e prova a individuare la vampira.
Vede nitidamente nell’acqua la stiva di una nave, molte casse con il simbolo di Arin.
Chiaramente la nave è in navigazione: la vampira oramai è lontana…
Nel tempio la notte non è tranquilla. Da fuori si sentano passi, voci inquietanti che esortano ad aprire le porte, figure di persone che si arrampicano sulle pareti come dei ragni.
All’alba Racael rientra al tempio, e sorvolandolo vede molti vampiri che si affrettano a rientrare in abitazioni e uno stormo molto grande di pipistrelli che entrano in una casa di un nobile. Incuriosito, si avvicina a controllare la residenza nobiliare.
Le finestre sono tutte rotte.
Si trasforma in umano ed entra al primo piano.
Sente dei passi al piano sottostante, lo perlustra cautamente e scende.
Nota una botola che porta ancora più in basso.
Sente dei rumori dall’interno.
Si prepara per il combattimento: apre la botola, la illumina con un incantesimo e la richiude.
Urla angosciate filtrano dal piano sotto.
All’improvviso la botola si spalanca!
Uno stormo di centinaia di pipistrelli si avventa sul druido. È morso ripetutamente, comincia a sanguinare.
Dalla botola cominciano a uscire degli strani essere grigi con dei coltelli in mano. Sembrano aggressivi.
Evoca una colonna di fuoco che uccide molti pipistrelli ma che ferisce anche se stesso.
Nella disperazione si getta verso la finestra rotta riuscendo a uscire.
I pipistrelli non lasciano tregua, e prima che anche i serial killer grigi riescano a raggiungerlo, Racael sfrutta la sua ultima trasformazione riuscendo a scappare.
Si rifugia al tempio. Racconta quello che ha visto nell’acqua e l’attacco dei pipistrelli.
Stremato, si addormenta in una stanza su un giaciglio.
Vidarr sembra essere assente, forse rimpiange la sua forma originale, ha lo sguardo vacuo e fissa il muro…
Batio e Alborg escono in città alla ricerca di oggetti utili e cibo.
Il prete è preoccupato per la mancanza di cibo, decide infatti di dirigersi con qualche fedele fuori città per far visita alle fattorie in campagna che solitamente riforniscono di cibarie la città.
Vaasha e D’Arcy si offrono di accompagnarlo.
La spedizione è tranquilla. Una volta arrivati informano i contadini che a Dragoniera la situazione è triste e pericolosa, gli spiegano che una strana malattia simile alle peste sta uccidendo quasi tutti gli abitanti.
Restare fuori città per loro è una buona soluzione, al momento, per evitare di rimanere contagiati.
Fanno il pieno di provviste e ritornano in città quando è quasi sera.
Il loro arrivo è benedetto dalle famiglie rinchiuse ormai da giorni nel tempio.

Dopo essere tornati dalla campagna, nel tardo pomeriggio, il prete di Arin, accompagnato da Vaasha, si fa il giro delle principali vie della città urlando (presumibilmente ai vivi) di uscire dalle proprie abitazioni e rifugiarsi al Tempio.
In seguito a questo evento una trentina di persone si presentano al tempio prima dell’imbrunire, alcune molto affamate tanto che intaccano seriamente le scorte di cibo appena ottenute con la spedizione in campagna ma soprattutto procurate dal “looting” effettuato da Batio e Alborg (che giustamente si arrabbiano).
I “civili” presenti nel tempio a questo punto assommano ad una sessantina: si sta strettini.
La notte giunge: si fanno i turni di guardia.
Nel cuore della notte, durante la veglia di Racael, un uomo si sveglia dal sonno, e con lo sguardo assente si dirige verso la porta principale. Il druido intuisce che potrebbe essere sotto l’influenza dei vampiri. Lo sveglia con un suonante schiaffo sul viso e lo invita a rimettersi sul giaciglio.
Il tempio è di nuovo sotto assedio.
Il tempio è preso d’assedio da Vampiri & Co.
Un vetro s’infrange. E’ panico. La gente urla e spinge.
Racael e Batio raggiungono a difficoltà la porta che da sulla stanza del parroco.
Un’altra finestra si rompe lasciando entrare centinaia di pipistrelli all’interno. E’ panico. La gente urla e spinge
D’Arcy riesce a sigillare le due finestre evocando due muri di ghiaccio.
La situazione è drammatica, i pipistrelli feriscono e uccidono molto persone e solo dopo vari tentativi i nostri “eroi” (in primis Alborg con i suoi devastanti raggi magici) riescono a sconfiggerli.
Vaasha si adopera per curare molte persone morenti grazie alla sua aurea che ha effetti curativi.
Mancano ancora molte ore al mattino…

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