Batio ed Alborg esplorano il passaggio piu’ a sinistra dei due che si dipartono dalla stanza tonda.
Incontrano una struttura metallica argentata che simula uno scheletro di drago. La struttura puo’ ruotare in senso antiorario sul suo asse, la spina dorsale, che e’ piantata nel pavimento e nel soffitto. Dietro la struttura il passaggio, pur proseguendo, si restringe a meta’.
Batio si porta dall’altra parte della struttura facendola ruotare con l’aiuto di Alborg. Appena messo piede a terra di fronte alla parete che chiude meta’ corridoio viene colpito da una trappola e trafitto dalle punte metalliche delle lance uscite dalla parete. Sviene ma non muore, viene recuperato e guarito dal resto del gruppo.
Exar esegue lo stesso percorso di Batio ma salta direttamente oltre il restringimento del corridoio (circa 2 metri). Viene raggiunto da Batio, Albor e Darcy, con i quali procede con l’esplorazione, trovando il corridoio chiuso da una porta dalla quale emerge una scultura di una testa di drago nero a fauci spalancate ed un paio di artigli che reggono una tavoletta con delle iscrizioni arcane.
Nel frattempo Vidar, Luixel e Racael esplorano l’altro corridoio sbucando nella stanza circolare detta “dei timoni” senza altre vie d’uscita (tutte le porte sono chiuse).
Di fronte alla porta nera si studiano le iscrizioni e Batio tocca una lettera a caso, il che fa scattare una trappola: un soffio acido proveniente dalla bocca del drago. Batio apparentemente muore, Darcy non viene toccata, Exar si mette in salvo e Alborg se la cava, ma e’ ridotto male.
Batio alla fine risorge dalle sue ceneri acide ma non c’e’ nessuno in grado di curarlo. Vidarr risolve l’enigma delle lettere arcane e la porta viene aperta.
Si prosegue nell’esplorazione arrivando a svariati incroci chiusi da porte laterali mentre il corridoio prosegue dritto e sgombro (le canaline, onnipresenti, si suddividono ad ogni incrocio passando sotto le porte). La prima porta a destra conduce nuovamente alla stanza “dei timoni” mentre un secondo incrocio ha la particolarita’ di avere, a destra, una parete argentea che va da terra al soffitto (e l’onnipresente canalina l’attraversa).
Infine una porta chiude il corridoio. Si decide di tornare indietro ed aprire la prima porta a sinistra, questa conduce ad una seconda stanza circolare con iscrizioni per terra, crogiuolo di pietra al centro, canaline a raggiera, nessuna porta ma con la statua di un drago che fuoriesce dal muro la quale regge, tra le sue zampe artigliate, una grossa sfera argentea.