Dopo un tardo risveglio, dovuto alla notte passata quasi completamente insonne e, per alcuni, anche pericolosamente, il gruppo dedice di dividersi per battere le uniche due strade che sembrano dare una qualche possibilita’ di rintracciare la vampira e/o il prezioso tomo sui draghi da lei rubato: battere il porto in cerca di navi in grado di prendere il mare e tornare al magazzino di legname per tentare di scovare i sepolcri che servono ai vampiri per proteggersi dalla luce del sole diurno. Si offrono volontari per perlustrare il porto di Dragoniera Racael, Alborg, Vidarr e Luixel; la fatina Darcy, Exar e Batio si occuperanno invece di tornare a rovistare al magazzino di legname. Putroppo entrambe le strade non portano a nulla: a meta’ pomeriggio Darcy informa i suoi due accompagnatori che ha scoperchiato tutte le casse e rovistato in tutti i contenitori senza pero’ trovare alcunche’ di sospetto, al porto i nostri quattro eroi attendono pazientemente l’arrivo del tramonto per poter avere l’occasione di parlare con i pescatori che torneranno dalla loro giornata di pesca. Nell’attesa, Racael prova a lanciare un incantesimo di chiaroveggenza che gli permetta di prendere visione della vampira ma anche questo tentativo non viene purtroppo conoronato dal successo. Tornati indietro a casa di messer Treius, i tre che erano andati al magazzino lo trovano in compagnia del suo fido servitore Treblin intento ad impacchettare i suoi molti averi, soprattutto i suoi preziosissimi libri, come se si preparasse ad un trasloco. Alla vista dei nostri tre eroi, Treius si lancia in una dura reprimenda chiedendo loro ragione degli inurbani comportamenti che il gruppo, come gli e’ stato riferito dalle guerdie cittadine, ha avuto nei contronti di alcuni rispettabili ed incolpevoli cittadini di Dragoniera durante l’ultima concitata notte. Batio tenta una difesa d’ufficio che finisce per rendere la loro posizione ancora piu’ precaria, Darcy borbotta infastidita mentre Exar cerca di giustificare almeno alcune azioni disdicevoli tenute dal gruppo accampando ragioni di necessita’ ed urgenza. Alla fine Treius pare calmarsi un poco ed informa i nostri che essi sono al momento ricercati dalla guardia cittadina (e ti pareva, mormora qualcuno) e che quindi sia per loro saggio abbandonare immediatamente la citta’. Dopo una contrattazione condotta da Batio, l’anziano mercante accetta di usare ancora un’ultima volta la sua influenza per recuperare le armi che gli eroi hanno lasciato in custodia alla stessa guardia cittadina. Fatto cio’ comunica loro che anche lui ha deciso di “cambiare aria” per un po’, in attesa che si calmino le acque, richiamando il suo mercantile personale ed avendo l’obiettivo di visitare la stessa Torre dell’Oracolo. Chiede l’aiuto dei tre per continuare l’impacchettamento dei suoi averi, aiuto che Exar e Batio gli danno volentieri e che apparentemente contribuisce a far sbollire la sua rabbia quanto basta da indurlo a dare loro le informazioni, o almeno parte di esse, che essi erano venuti a cercare su mandato di Igarle. Quello che rivela loro e’ che Dragoniera prende il suo nome dalla presenza, sulla montagna sulle cui pendici sorge la citta’, di una specie di grosso monumento scolpito a mo’ di testa di drago da uno dei piu’ grandi studiosi della razza draconica, vissuto tanto tempo fa. Tale monumento e’ composto dalla testa di un drago di roccia che sputa acqua dalla sua bocca formando una cascata ed un laghetto e si trova nei pressi della cima della montagna sul versante opposto a quello su cui e’ costruita la citta’ in cui si trovano. A queste informazioni aggiunge che tale accademico aveva dedicato al propria vita allo studio dei 4, o 5, o 6, draghi Primevi, che sono considerati i progenitori di tutta la razza draconica, che si dice abbiano contribuito, assieme agli dei, alla creazione del mondo e che pare ora giacciano, dormienti, nelle profondita’ della terra. Assieme a queste informazioni il vecchio mercante fornisce ai nostri eroi anche una vecchia pergamena riportante alcuni schizzi e disegni riguardanti draghi, porte e qualche tipo di strane rune che pare siano state tracciate proprio dallo studioso in questione. Forti di queste preziose informazioni, i nostri tre eroi decidono di provare a contattare il resto del gruppo, nella pensona di Alborg, per avvisarli di non tornare in citta’ in quanto ricercati ma di fare il giro delle mura cittadine in modo da trovarsi tutti quanti fuori citta’, sulle pendici della montagna. Fatto cio’ i nostri si congedano da Treius raccomandandosi di stare attento perche’ la sua nave potrebbe attrarre l’attenzione della vampira sfuggita che potrebbe essere in cerca di un mezzo utile per tornare sul continente. La marcia di Batio, Darcy e Exar non hanno difficolta’ ad uscire dalla citta’ inoltrandosi nelle prime propaggini della foresta che copre le pendici della montagna. Alborg, Racael, Vidarr e Luixel incontrano invece molte difficolta’ a procedere al buio cercando di fare il giro delle mura cittadine: Vidarr si fa scoprire dalle guardie che perlustrano le mura e solo l’intervento di Alborg, che evoca un nebbia magica, e Racael, che ne attira l’attenzione sotto forma di gabbiano, riescono ad evitare maggiori complicazioni. Il buio e l’impossibilita’ di usare della luce per segnalare la propria presenza fanno si che Darcy non riesca a rintracciare il gruppo dei quattro ed alla fine non riusciendo ad incontrarsi, entrambi i gruppi decidono di passare la notte nella foresta e rimandare la riunione al giorno dopo. Di prima mattina Exar e Darcy ripartono nelle due direzioni per tentare di rintracciare i quattro dispersi, piano che riesce da parte di Exar e che permette al gruppo di riunirsi ancora una volta. Nel frattempo, in attesa dell’arrivo del resto del gruppo, Batio prima e Darcy poi, assumono ancora una volta i loro funghetti allucinogeni, cosa che produce nel primo una momentanea identificazione in un gallinaceo, e nella seconda tremende visioni profetico-apocalittiche del Perno delle Valli spaccato a meta’…
Dopo questo intermezzo si riparte finalmente tutto assieme alla volta della cima della montagna che viene raggiunta nel tardo pomeriggio. Lo spettacolo che si apre ai nostri eroi e’ davvero meraviglioso: una testa di drago, scolpita nella roccia, si protende fuori dal costone roccioso mentre un prodigioso flusso d’acqua esce dalla bocca della scultura creando cosi’ una stupefacente cascata che, dopo aver percorso alcune centinaia di metri, si getta in un limpido laghetto di montagna. Racael e Darcy si offrono subito per compiere alcune perlustrazioni della zona: Darcy vola fino alla testa rocciosa per esaminarla dall’alto, mentre Racael, sotto forma di Coccodrillo, esamina il laghetto e la cascata dal basso. Quest’ultimo, lanciando un incantesimo di individuazione del magico, scopre una fonte di magia dietro l’immane cascata…