Le Lacrime di Xarma

Braccati dalla Mano

Xyr si mimetizza da duergar e va in avanscoperta. Il resto del gruppo si riprende un attimo dopo il combattimento, discutendo sul da farsi. Decidiamo di indietreggiare e nasconderci.

Quando torna Xyr ci riferisce di aver sentito che sta arrivando “LA MANO”. Cerchiamo di arrampicarci per tornare indietro ma Umilgor cade precipitosamente, fortunatamente però legato alla corda. Pesa come un mulo così trascina giù anche Martok il monobraccio.
Con molta fatica riesco a bloccare la loro caduta e recuperare tutti. Riprendiamo a scalare verso il punto di teletrasporto, nella speranza di comunicare con lo squadrone che ci aspetta pronto a darci supporto.

Una volta arrivati in cima sentiamo una risata forte dal timbro pesante, roca e quasi orchesca, che proviene dal basso. Una voce femminile segue questa risata:

– Occhi del Cerberooooo! Dove sieteeee?

Decidiamo di comunicare con l’altro lato del teleport. Umilgor si concentra e dice al Capitano che stiamo tendendo una trappola alla “Mano”. Chiede di mandare una decina dei suoi uomini migliori.

Il bracciale che individua le magie, indossato da Martok, si illumina flebilmente, ma più proseguiamo verso il teleport più la luce si intensifica. Quando arriviamo alla nostra destinazione, vedo questa scena, illuminata da un bagliore arcano:

Un grosso demone con pelle rossa e ali ripiegate (grande quanto Martok), corna ricurve, occhi gialli, armatura fatta di ossa pelle e pelliccia. Il corpetto le copre le minne e quindi si deduce che sia una demonessa. In mano porta una grossa ascia.

Dietro la demonessa c’è una figura più ingombrante della demonessa, che è avvolta in un bagliore violetto. Sembra una specie di centauro. Il torso umano però è ricoperto di un’armatura nera che ne impedisce di vedere le caratteristiche, ma dove ci sono fori nell’armatura si intravedono ossa: sembra un nonmorto. Il centauro sta lanciando un incantesimo con la sua staffa, generando un cerchio di luce.

Accanto a loro c’è una creatura più piccola e dall’aspetto deforme. Per metà sembra un draconico gobbo e piegato su se stesso. L’altra metà è quella di un corpo umanoide sempre molto deformato. Anche quest’ultimo personaggio è donna.

In fondo c’è un’altra figura nascosta nelle ombre, che tiene al guinzaglio un uomo sdraiato per terra vestito di stracci che geme.

Stanno fermi lì, pronti ad affrontarci. Iniziamo il combattimento ma i nostri avversari sembrano molto forti e resistenti.

La creatura metà metà muta la sua forma assumendo le sembianze di Martok. La demonessa spara palle di fuoco.

Anche la creatura per terra, lamentandosi disperata, si trasforma in un licantropo. La catena che lo legava si slega.

Rispondi