Passiamo un giorno tranquillo fra riposo e allenamenti
30 di Neguneri.
Ci rechiamo all’accademia per l’inaugurazione del nuovo anno accademico e per la presentazione dei nuovi Magister.
Fuori l’accademia era presente un gran folla di cittadini e studenti. Quando le guardie ci riconoscono ci fanno passare. Ci rechiamo nella grande sala ottagonale dell’accademia recante gli otto simboli della magia. Al centro della sala vi è un palco, di fronte ad esso vi è seduta la regina Fumogrigio: più o meno accanto a lei ci sono i Alla, il Quattromani ed un Arcimago del Sangue
Dietro alla regina ci sono otto sedie vuote e poi i nobili del consiglio ristretto. Noi ci accomodiamo immediatamente dietro, dove è presente anche il capitano dell’artiglio ed il segreteria dell’accademia
La regina sale sul palco ed annuncia prima i vecchi magister:
- Nevin di Nevirria (abiurazione)
- Pandora Fluff (invocazione)
- Ulvi Mantonero (necromanzia)
- Nyantsil (divinazione)
e poi i nuovi
- Turidan Grafite (illusione)
- Vulmar (evocazione)
- Ponzam (trasmutazione)
- Eilwynn Vairin (sangue)
Dopo esser salito a fatica sul palco e aver prestato giuramento alla regina e alla città, Nevin fa il suo discorso inaugurale dell’anno accademico, abbastanza intriso di retorica e luoghi comuni. Riceve in gran parte applausi, ma anche qualche sonoro fischio. Finita la cerimonia gli studenti ed i cittadini sfollano via. Noi raggiungiamo Vulmar, un thiefling dalla pelle nera, occhi color ambra con le pupille verticali e due possenti corna, che si presenta vestito in maniera molto elegante e che pareva ansioso di conoscerci. Poi passiamo a Turidan un nano particolarmente eloquente che inizia un ‘interessantissimo’ soliloquio sulla storia della grafite e su qualsiasi altra cosa gli passi per la testa. Proviamo ad avvicinarci all’elfo del sangue che ci evita come la peste. Mentre vediamo Ulvi che lascia la sala, come al solito cercando di non dare nell’occhio, ci si avvicina a noi Pandora Fluff che si rammarica della morte di Wirre Firnaina. Subito dopo anche Nyantsil si avvicina a noi per scusarsi per averci usato mandandoci in una missione con l’inganno.
Tuttavia la nostra attenzione era rivolta alla regina che pareva alquanto distratta… da Alla!
Minerva e Martock decidono di andare da lei con fini alquanto opinabili. Minerva con la sua solita classe ed eleganza (ri)presentando Martock alla semidea, tende a sottolineare come l’orco avesse il cazzo duro dal primo momento in cui l’avesse vista. Alla declina l’invito, sottolineando, come un rapporto con l’orco avrebbe decretato la sua polverizzazione. La paladina a quel punto, cercando di capire quale rapporto ci fosse tra Alla e Fumogrigio comincia a farle delle domande alquanto surreali. La discussione prende anche una piega verso un ipotetico menage a trois, ma fatto sta che alla fine Alla fa capire di essere lì in compagnia…della regina! Non contenta, mentre Alla decide di allontanarsi, ormai infastidita dalla presenza del mezz’orco e della paladina, le urla frasi al fine di far ingelosire la Fumogrigio. Il solito piano geniale…
La regina, in effetti, pare uscire di tutta fretta, seguendo Alla. Quasi immediatamente dopo il capitano dell’artiglio viene a dirci che è stata ordinata la nostra partenza immediata per la missione: coincidenza? Minerva, non ancora soddisfatta, millanta al capitano della presunta relazione fra Alla e Fumogrigio. Il capitano, adirato da tale insinuazione, minaccia Minerva: decidiamo che sia decisamente il caso di portar via la paladina!
Ci rechiamo da Clivia che ci riferisce che per noi non è stato predisposto nessun equipaggiamento magico: seconda coincidenza? (solo delle pozioni di guarigione base, dei giavellotti ed il medaglione per il ritorno)
L’unica cosa che ci doveva essere consegnato era un oggetto il cui numero di archivio generava in lei una perplessità mai riscontrata prima. Clivia ordina alla sua povera assistente di portarle l’oggetto in questione. Dopo un po’ ci consegna una scatolina di mogano tutta impolverata.
Xyr la apre e al suo interno c’è quella che sembra essere un drago d’oro, tuttavia il suo corpo è allungato come quello di un serpente.
Clivia nel tentativo di vedere cosa contenesse la scatola di mogano, inciampa goffamente.