Mezz’elfo blu in buca d’angolo

Quando finalmente attraversiamo il fiume siamo ormai al 4 di Abendilum. Troviamo un posto tranquillo e ci riposiamo un po’ per poi dirigerci verso il luogo indicato nell’affresco.

Proseguiamo poi il nostro viaggio, allontandoci sempre di più dal mare. Ci rendiamo conto che per quanto la terra sia molto fertile, non vediamo alcun segno di civilizzazione né riusciamo a trovare alcun animale selvatico da cacciare. Tra acquitrini e zone di boscaglia ci rendiamo conto che ci vorranno più dei 4 quattro giorni preventivati. Ci accampiamo per la notte in una capanna di Leomund, ed il giorno seguente ci svegliamo in una nebbia fittissima ed immediatamente qualcosa di malvagio allerta i sensi di Minerva. Restiamo all’erta e notiamo una figura gigantesca, assolutamente silenziosa nella nebbia, che la attraversa camminando. Il gigante è alto circa 20 metri e regge in mano un albero come clava e ha due fuochi spettrali al posto degli occhi. Tutti sgomenti, cerchiamo di star fermi per non farci notare da lui, ma Deckard finisce col mettere uno stivale su un ramo secco, che nel silenzio spettrale della nebbia risuona attirando così l’attenzione del gigante grigio. Xyr è il primo ad agire, cercando di trasformarlo in qualcosa di innocuo ma sembra che la spell non abbia effetto. Martok e Weiss si adoperano per distrarre il gigante con dei rumori creati lontano da dove siamo noi, e per quanto questa strategia sembri funzionare, il mostro con lentissima nonchalance usa il suo tronco d’albero per spazzare il terreno nella nostra direzione. Deckard è l’unico a riuscire a scostarsi in tempo solo per una frazione di secondo, con le radici dell’albero che gli passano a pochi centimetri dal viso. Il resto della compagnia però viene presa in pieno dal tronco, con Xyr e Martok che vengono lanciati a vari metri di distanza. Il gigante si allontana di alcuni passi, sparendo nella nebbia senza alcun rumore. Weiss usa un incantesimo di cura per strappare Xyr dall’abbraccio della morte. Minerva a quel punto cerca di allontanarsi, ma i suoi passi attirano l’attenzione del gigante che di riflesso schianta il suo tronco colpendo Deckard e lisciando lei di un pelo. Capiamo che la fuga è l’unica via di salvezza…Xyr si teletrasporta insieme a Deckard, mentre Weiss e Martok seguono in forma gassosa. Con grande sorpresa di Martok, però l’incantesimo non ha effetto su di lui, che resta solido. Minerva e il mezz’orco iniziano a correre nella direzione dove gli altri sono scappati, seguiti dall’ombra del tronco lanciato dal gigante che però fortunatamente si schianta più a lato, senza colpire nessuno.

Ci lanciamo quindi tutti in una fuga disperata, Minerva con in braccio Xyr. Deckard e Martok per conto loro, e Weiss più dietro in forma gassosa. Per quanto il gigante sollevi il tronco lanciato, abbiamo l’impressione di lasciarcelo alle spalle. E’ ormai quasi mezzogiorno del 5 di Abendilum quando la nebbia si dirada. Stimiamo di aver perso in tutto circa mezza giornata di marcia con la nebbia, e ci rimettiamo in marcia per recuperare il ritardo. Continuiamo nella marcia, giungendo alle pendici della montagna al 9 di Abendilum senza trovare alcun animale da cacciare, nutrendoci con bacche e radici ma con le provviste finite ormai da due giorni. Per la prima volta da giorni, vediamo segni di civiltà…una lunghissima scalinata incisa nella roccia del pendio della montagna conduce ad una piccola città che si inerpica sulla montagna.

Saliamo quindi la ripida, gelida, innevata scalinata, specialmente Deckard e Minerva che si inerpicano con scarsissima dignità.

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