Il Mare Selvaggio separa il continente delle Valli dai territori degli Elfi. Si estende ad Est verso le montagne dei nani e ad Ovest lungo le terre della Corona, sino a lambire coste sconosciute. In entrambe le direzioni, le acque aperte oltre le attuali carte marittime sono dette il grande Blu: di fatto, si tratta di due oceani dall’estensione ignota, privi di isole facilmente raggiungibili dalle terre degli umani o degli elfi, attraversati da tempeste ciclopiche e popolati da misteriose mostruosità degli abissi.
Le acque note, invece, sono affollate di isole e isolette. L’arcipelago principale prende il nome de Il ponte, congiunge Valle dei Re con le terre degli elfi e si narra che un tempo fosse un vero e proprio istmo di terra continuo che tagliava in due il Mare Selvaggio. Vi sono comunque molte altre isole, spesso di dimensioni minuscole, presenti in tal numero da rasentare le migliaia e da essere perlopiù disabitate e inesplorate. Molte di queste isole ospitano una gran varietà di razze selvagge, animali insoliti e bestie assenti da lungo tempo dalle terre civilizzate.
Nell’era d’oro dell’impero elfico, la conoscenza del Mare Selvaggio era molto più approfondita. Gli elfi dedicavano numerose risorse ed energie all’esplorazione delle acque, che a quell’epoca erano solcate da decine e decine di vele bianche animate in pari misura dal vento e dalla magia. Gli stessi elfi hanno organizzato molte spedizioni verso Il Grande Blu, cercando approdi presso le terre della Corona e interstizi nella massiccia e ininterrotta serie di montagne abitate dai nani. Non si ha memoria di alcuna spedizione che abbia avuto successo: molte navi sono ritornate in patria dopo giorni e giorni di navigazione senza incontrare altro che mare aperto e coste inaccessibili, le vele stracciate e l’equipaggio allo stremo.
I nani, dal canto loro, si sono sempre tenuti ben alla larga dal Mare Selvaggio; se pure esiste una via di comunicazione marittima che porti nel cuore del loro impero, nessuno ne conosce la rotta, né è mai stata utilizzata dai nani – neppure in tempi di guerra. Cronache di tempi remoti narrano che le navi della Corona fossero solite apparire dal Grande Blu per incursioni periodiche nelle Valli; a testimonianza di queste epoche lontane restano soltanto le Tredici Vedette, fortificazioni costiere di Valle degli Dei ormai in disuso e abitate da pescatori.
La presenza degli umani nel Mare Selvaggio risale all’epoca in cui il Ponte era un istmo continuo di terra. Le attuali comunità umane sparpagliate nel Mare Selvaggio sarebbero composte dai discendenti degli abitanti del Ponte, ed è proprio in questo arcipelago che se ne registra il maggior numero. Sino a quattrocento anni fa, queste comunità sopravvivevano grazie al ricco commercio con gli elfi, facendo da tramite con le terre delle Valli e versando decime a Valle degli Dei, Valle dei Re e Valle Arcana, cui formalmente sono tuttora sottoposte. Dopo il crollo dell’impero elfico, le Valli hanno rivolto tutta la loro attenzione alle guerre e ai commerci interni. L’unica comunità che tuttora gode di un certo benessere è Dragoniera, che di fatto rientra sotto il dominio di Valle degli Dei ed è nota per la produzione e il commercio della seta più fine.
Gli altri villaggi di marinai e pescatori del Mare Selvaggio si sono invece ritrovati privi della loro principale fonte di sostentamento e si sono dati alla pirateria e al saccheggio. Non sono infrequenti le razzie da parte dei pirati del Mare Selvaggio verso i paesi più piccoli ed esposti delle Valli meridionali, seppure formalmente gli stessi razziatori siano ancora soggetti al dominio di un re piuttosto che di un altro. Le navi corsare battono costantemente le isole del Mare Selvaggio, predando le rovine degli antichi insediamenti elfici, le altre comunità di isolani e le rare navi che fanno la spola tra le terre degli elfi e le Valli.
La navigazione nel Mare Selvaggio è dunque possibile, grazie al gran numero di isolette che forniscono approdo, riparo dalle tempeste e rifornimento di acqua e cacciagione. Ma qualsiasi viaggio non è certo privo di pericoli, sia per la presenza di pirati, sia per i fortunali di mezza stagione, sia per le strane e pericolose creature che ne popolano le acque e gli arcipelaghi.