Le Lacrime di Xarma

Una luce di speranza. O forse no. Decisamente no.

24 Uztangil
E’ piena notte quando finalmente riusciamo a sistemare ciò che resta della tenda che ci protegge dalla tempesta di cenere. Weiss, Shivane e Xyr sono sull’orlo di perdere i sensi per la stanchezza, ed anche Minerva e Menos sono allo stremo delle forze. Dopo un tempo che ci sembra infinito, però, la tempesta si placa. In un paesaggio che sembra quasi innevato per tutta la cenere caduta, riprendiamo il cammino e ci trasciniamo verso la nostra destinazione.
Giunti alle paludi, ci accorgiamo che ci sono alcuni punti dove la cenere è stata pulita. Menos ci racconta che si tratta di lumache gelatinose, una specie di animali delle paludi che si nutrono delle ceneri e di piccoli animali (e da addestrare e legare sulle armi. Lu sole lu ventu e lu magliu spam). Sfiniti, decidiamo di dormire facendo turni di guardia per evitare che qualcuno finisca mangiato da una delle lumache. Durante il turno di Shivan e Martok, un bagliore caldo e confortevole, probabilmente un fuoco fatuo, si avvicina. Martok resta affascinato dalla luce, che inizia a camminare verso la luce addentrandosi nella palude. Shivan sveglia gli altri, ma subito anche Xyr e Menos si avviano verso la luce. Weiss raggiunge Xyr e lo blocca, e Deckard blocca Menos. Martok intanto avanza fino a quando inizia ad affondare nel fango alto, sprofondando. Menos sveglia Minerva, mentre gli altri corrono verso Martok che tra le grida che lo richiamano finalmente si risveglia, ma scoprendo che tra pochi secondi sarà sommerso dal fango. Grazie ai suggerimenti di Menos, Martok finalmente smette di sprofondare, dando tempo agli altri per avvicinarsi. Minerva grazie all’intervento di Weiss vola a riprendere Martok.
Torniamo quindi al campo base, e il resto della notte passa senza ulteriori devastazioni né mucche tristi che sprofondano nelle sabbie mobili.

25 Uztangil
Riprendiamo a camminare, ed usciamo finalmente dalla zona della cenere. Al crepuscolo, il gufo di Deckard nota uno scintillio metallico tra i cespugli. Ad uno sguardo più attento, si rivela un cavaliere in armatura, completamente immobile e con la mano sull’elsa della spada.

Rispondi